Ratafià
con Grappa alle Mele.
Il melo è un albero da frutto, noto per la sua robustezza, che ben si presta ad essere coltivato nella nostra regione. Questo lo sapevano anche i nostri avi, grazie ai quali oggigiorno è stato possibile ritrovare più di 200 antiche varietà distribuite nel solo territorio Capriaschese. Alcune sono di origine locale, mentre altre provengono dalle regioni più disparate, dall'Italia o dal Nord delle Alpi, ma anche dalla Francia, dall'Inghilterra, dalla Russia e da Paesi ancor più lontani. Una grande diversità- approdata in Capriasca grazie alle frequenti migrazioni della gente- che sorprende per la moltitudine di forme, gusti e colori. Mele dai particolari sapori che qualora incontrano i profumi del ratafià, formano un magico bouquet di fragranze capace di conquistare i palati dei degustatori.
E il Ratafià? Nasce dal latino “Rata fiat”, invocato quando i contraenti una pattuizione, trovata l’intesa, brindavano in formula rituale. Per il brindisi, ecco nascere il prodotto a base di noci che tradizione vuole siano raccolte il 24 giugno, giorno di San Giovanni, ancora verdi. Macerate nella grappa, al sole, sono arricchite dall’aggiunta di zucchero e spezie, con una formula tenuta rigorosamente segreta da ciascun produttore, prima di proseguire l’invecchiamento, per almeno 24 mesi, in botti d’acciao-inox. Tipico della Capriasca, oltre che dai frati del Bigorio, è prodotto da molte famiglie, in diverse ricette.